lunedì 13 gennaio 2014

Occhiali fighi e insonnia, la scienza ha decretato

Dove Eco scopre che fare i tamarri come Bono può effettivamente migliorare la qualità della vostra vita

Lo so che fate fatica ad addormentarvi alla sera e a svegliarvi la mattina. La colpa, a quanto pare, è della luce azzurra o per lo meno della componente azzurra della luce a cui siamo esposti nelle ore serali.

Generalmente una luce più azzurra è presente nelle ore centrali della giornata, mentre al mattino e alla sera siamo esposti ad una luce ambientale più calda. Il grande danno è dato dalla crescente abitudine di consultare computer portatili, cellulari e tablet per rilassarci dopo cena, quando siamo comodamente seduti sul divano o – peggio – a letto prima di addormentarsi. Così, invece di leggere un buon libro coccolati da una soffusa abat-jour[1], ci spariamo una buona dose di luce azzurrina direttamente nei globi oculari mandando in tilt il bioritmo.

Aspettiamo ancora che qualcuno sviluppi una app apposita che modifichi la temperatura colore dello schermo dei nostri telefonini di sera. Nel frattempo possiamo imparare qualcosa da questo signore:



Ebbene sì, le lenti gialle o ambrate che tanto piacciono al leader degli U2 bloccano la componente azzurra della luce e migliorano la vita delle persone che soffrono d’insonnia.

Quindi prepariamoci ad inforcare lenti ambrate da abbinare al nostro pigiama oppure armiamoci di spirito vintage e rispolveriamo il vecchio Apple Newton al posto del nostro modernissimo smartphone. Lo schermo monocromatico migliorerà il sonno. Buonanotte.


[1] abat-jour deriva dal francese ed è una parola composta dal verbo abattre e da jour, insomma qualcosa di simile a “lo smorza-giorno”. Mai sottovalutare i francesi.

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