sabato 24 ottobre 2009

In viaggio allucinante

Dove Eco racconta in breve (ma proprio in breve) il tragitto nell'etere e la sua attuale collocazione sulla costa pacifica

Osservo le onde dell'oceano Pacifico. Vi chiederete che fine ho fatto e perché non aggiorno da molto il blog. Ecco, già il fatto che sto osservano la costa pacifica dovrebbe essere un segno.
Ebbene sì, sono tornato in Canada e questa volta ci rimango per un po'. Mi scuso innanzitutto perché per i prossimi due mesi non potrò aggiornare con frequenza il blog (e lo scrivo in grassetto che non fa mai male). Un po' per impegni abbastanza serrati nella prima parte del mio viaggio, un po' perché al momento sono privo di portatile e aspetto il Boxing day (quando ci saranno saldi folli) per poterne pigliare uno.

Ma torniamo alla mia presenza nel sacro suolo canadese. Il tutto s'è svolto con un roccambolesco viaggio che è durato un'eternità tra voli cancellati e attese snervanti all'aeroporto di Amsterdam. Proprio per la mancanza di coincidenze ho raggiunto uno stato di concentrazione zen passando otto ore seduto su una poltrona all'aeroporto e osservando in lontananza il pigro mulinare dei generatori eolici al largo del mare del Nord.

Pure il volo non è stato dei più felici. Anche se ho cercato un posto intelligente con il check in online, in realtà sono finito su una seggiola spiaccicata sul muro della toilette (qui evito di descrivere l'allegro olezzo che mi ha fatto compagnia durante il viaggio).
Come al solito il viaggio trasatlantico non finiva più. Ho approffittato dell'occasione per analizzare il comportamento tenuto dalle mie vicine di seggiola (ebbene sì, ho avuto la fortuna di avere due belle ragazze bionde sedute a mio fianco). Alla mia sinistra una canadese, che ha ammazzato il tempo giocando con il solitario incluso nel menu del piccolo schermo a disposizione dei passeggeri e bevendo praticamente tutti gli alcolici che era possibile richiedere a bordo (memorabile la frase rivolta alla hostess: "coke and Baileys, please"). Alla mia destra una ragazza olandese che ha estratto un netbook e s'è vista due stagioni di Gossip Girl di fila. Da parte mia ho spremuto a fondo l'iPod ascoltando tutte le puntate accumulate di Condor e facendo un brevissimo sonno popolato da un incubo in cui Matteo Bordone era seduto sulle ali dell'aereo e rosicchiava cavi ed altri componenti cercando di far precipitare il veicolo.

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